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Il convegno “Caregiver curarsi per curare”

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Aversa – presso il Palazzo Ducale di Lusciano si è svolto il convegno dal titolo “il caregiver.: curarsi per curare”. 
Ente promotore del convegno la cooperativa sociale terra terra, attiva sul territorio dal 2014, attenta ai bisogni e alle richieste del sociale. 
Il convegno si è aperto con i saluti del sindaco di Lusciano il dottor Nicola Esposito che con grande piacere ha promosso e promulgato questa iniziativa. 
Segue la dottoressa Nunzia Giacco, presidente della cooperativa sociale terra terra, la quale ha descritto in breve gli scopi e gli obiettivi della suddetta cooperativa. 
A moderare il convegno magistralmente, la dottoressa Francesca de Gaetano, pedagogista clinica, la quale ha invitato a fare un minuto di silenzio in quanto giornata della memoria, per poi passare alle presentazioni. 
Apre il convegno la relatrice dottoressa Ornella De rosa, psicologa e docente. 
Nel primo intervento viene descritta l’importanza della comunicaZione con il caregiver ma non solo anche e soprattutto con la famiglia. L’arduo lavoro dello psicologo e dell’ equipe nel confrontarsi con le più svariate patologie. 
Il secondo intervento ha uno sfondo sociologico, a parlare, la dottoressa Nicoletta Cecere, sociologa la quale ci ha dato una visione prettamente statistica di come la figura del caregiver fosse sempre in maggiore aumento ma in particolare ha sottolineato come esiste una differenza di genere in tale “occupazione”.

Segue la dottoressa Teresa Turco , coordinatrice infermieristica del reparto di cardiochirurgia dell’ ospedale Pineta Grande. La dottoressa Turco ha fatto un breve cenno su quella che è la figura del coordinatore infermieristico per poi passare nel vivo delle difficoltà di un paziente che deve subire un amputazione e del carico emotivo a cui  anche l’operatore è sottoposto. 
Continua  questo viaggio come l’ha metaforicamente descritto la dottoressa De Gaetano è la dottoressa Loredana Casaccia, psicologa, psicodiagnostica , direttore scientifico del convegno. 
La dottoressa ci ha illustrato l’importanza della relazione madre-bambino nella cura. Come questa prima forma di relazione sia poi il terreno fertile per il futuro del bambino. 
Tra queste forme di attaccamento sicuro, troviamo però anche quelle meno fortunate è da qui abbiamo assistito alla descrizione del servizio residenziale “Casa famiglia Neverland”, gestito dalla dottoressa e dalla cooperativa terra terra, una realtà totalizzante nell’hinterland Napoletano che permette di dare un seconda opportunità. Segue un momento molto toccante, un momento di testimonianza. Arturo e Nicoletta raccontano guidati dalla dottoressa Casaccia, le loro storie, la loro resilienza. 
Segue l’intervento della O.S.S. Rosa di ronza, la quale ci descrive minuziosamente la figura dell’ O.S.S. nonché l’importanza di considerare i vari tipi di bisogni di una persona. L’importanza dell’igiene, dell’empatia per approcciarsi all’altro autenticamente. 
Penultimo intervento quello della dottoressa Maria Rosaria De Matteo coordinatrice infermieristica e stomaterapista. 
La dottoressa de Matteo ci ha illustrato il ruolo dell’enterostomista  nel supporto al paziente identificando il contatto con l’altro, la multifattorialità di tale tematica  come pietra miliare. 
Ultimo a parlare il Diacono Mario D’agosto eccelsa guida spirituale, il quale ha trasmesso un grande messaggio di speranza per tutti i malati ma non solo anche e soprattutto per chi fa un lavoro arduo come quello dei medici, infermieri psicologi. 
A chiudere il convegno è la dottoressa Casaccia con una frase emotivamente carica : “ ho pensato molto come chiudere questo convegno, poi mi sono detta che di parole ve ne sarebbero state tante e di grande spessore quindi pensavo a tutti i momenti belli della mia vita, e in quelli, non c’erano parole ma EMOZIONI. Quindi vorrei regalarvi un emozione” 
Dopo queste parole, segue una coreografia studiata e ballata dall’insegnante di ballo Marika Pascucci, titolare della scuola” Le mille una danza”, la quale con grande grazia, insieme a sei bambine ci ha regalato davvero un momento di emozione descrivendo con il ballo la cura. 
In conclusione … sono le emozioni a ripagare la fatica, la salita e stasera di emozioni ne abbiamo avute tante.

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