Benvenuti al nuovo appuntamento della rubrica: “๐ต๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐: ๐๐๐๐๐๐, ๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐'”.
Il nucleo abitato piรน antico di Napoli sorse sul monte Echia, un’altura di tufo di origine vulcanica dove oggi abbiamo Pizzofalcone: esattamente fra il borgo di Santa Lucia e il golfo di Napoli.
I colonizzatori greci, che nel VII secolo a.C. fondarono su questa altura Parthenope,ย la scelsero per le particolari caratteristiche di difendibilitร e di vicinanza al porto.
Le cavitร di questo monte erano abitate sin dalla Preistoria. Nei secoli successivi furono adibite a svariati usi fino al XVI secolo, quando per ordine del vicerรฉ Pedro Alvaro de Toledo esse furono chiuse in quanto i locali erano stati utilizzati per lo sfruttamento della prostituzione.
Dal monte Echia nasceva la famosa “acqua delle sorgenti del monte Echia”, piรน conosciuta come l’acqua “zurfegna” o acqua delle “mummare”, dal nome delle anfore di creta con due manici e un tappo di sughero.
Oggi, tra i tesori che il monte Echia conserva, spiccano i resti della villa di Lucullo (edificata nel I secolo a.C.) e l’incantevole belvedere sul golfo di Napoli.
Proprio per godere appieno della vista del golfo, dopo diciotto anni di lavoro, questa settimana รจ stato inaugurato l’ascensore che collega il borgo di Santa Lucia con il sovrastante belvedere in cima al monte Echia.
L’ascensore รจ sito all’interno di un pozzo di cemento armato al cui interno รจ posta anche una scala di sicurezza.
Il costo per “affacciarsi alla finestra del paradiso” รจ di un euro e trenta centesimi ed รจ oltremodo ripagato dalla vista mozzafiato del golfo piรน bello del mondo.
Saluti cordiali,
Pino Spera, Responsabile della Sezione Storia della Biblioteca I Care, Pomigliano d’Arco (NA).