Home Cultura La tecnologia a scuola : com’è cambiato il mondo degli studenti

La tecnologia a scuola : com’è cambiato il mondo degli studenti

518
Ph. Fabio Sasso/flashpressagency.com

Dalle prime aule informatica ai nativi digitali: la storia della tecnologia a scuola

 La scuola di qualche decennio fa non era come la conosciamo oggi, non aveva impianti futuristici o strutture di ultima generazione per quanto riguarda la sicurezza, ma aveva un posto che i ragazzi adoravano: l’aula informatica.

Ph. Fabio Sasso/flashpressagency.com

Quando gli studenti entravano in questa stanza, venivano trasportati in un mondo magico e non volevano più abbandonarlo. Erano attirati da un enorme apparecchio, il computer, con cui potevano interagire tramite un mouse e una tastiera con grossi bottoni. Era il momento più atteso dai ragazzi, perché era come se, per un momento, venissero catapultati nel futuro!.

Ora è tutto diverso: i ragazzi ormai, definiti nativi digitali, sono in possesso di tutta la tecnologia del nostro tempo. Vanno a scuola con il loro telefono, prendono appunti sul loro computer portatile o su un notebook. Oggi ormai la tecnologia si è integrata nel tessuto sociale delle nostre vite, e senza di essa non potremmo vivere: ogni interazione che noi abbiamo, il più delle volte, avviene tramite i dispositivi elettronici, tralasciando di fatto la parte umana.

La differenza con l’epoca precedente é proprio questa: avendo a disposizione per poco tempo un oggetto tecnologico come il computer a scuola, i ragazzi assoporavano quel momento e davano valore a quell’esperienza. Al contrario, oggi, avendo 24 ore al giorno il proprio dispositivo a portata di mano, gli studenti stanno diventando dipendenti da questa tecnologia, influendo negativamente anche sulle loro prestazioni scolastiche.

Ovviamente la soluzione non é quella di regredire e di tornare nel passato, ma bisognerebbe cercare di avere un equilibrio con la tecnologia, la quale sicuramente ci sta dando tanto per quanto riguarda l’implementazione sociale, economica, ecc, ma se non si fa attenzione si può cadere nell’ossessione.

Sta ora agli psicologi e ai sociologi cercare di trovare un percorso da seguire per comprendere la giusta misura tecnologia/realtà, magari per percepire di nuove emozioni come quelle dei ragazzi che entravano per la prima volta in aula informatica. Non ci resta che attendere!

Lascia una risposta

Please enter your comment!
Please enter your name here