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MENO UNO

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di Mario Civitaquale

Napoli “Meno uno” oggi a Napoli vuol dire tante cose, esprimere tanti concetti, dopo la debacle di Napoli – Juve, dove i partenopei si sono piegati al solito Higuain.

Meno uno, innanzitutto perché ora la classifica parla chiaro: i bianconeri sono ad un punto dai partenopei. E sa già spaventavano a quattro punti di distanza, a meno uno terrorizzano.

Si perché, sebbene il Napoli sia una grande squadra, lo è come l’Inter e la Roma e probabilmente la Lazio. Tutte squadre con ottimi tecnici, 11 affidabili titolari ed almeno 5-6 ottime riserve.

La Juve è altra storia: almeno 10-11 campioni di valore assoluto, un tecnico capace di adattarsi agli avversari ed ai momenti della partita, esperto, e “riserve” che forse lotterebbero ugualmente per lo scudetto.

Perciò se c’è una squadra con cui si può perdere è proprio la Juve.

Ma meno uno anche perché, posto che la corazzata bianconera è una spanna sopra tutte le altre, è però anche vero che quest’anno dietro è vulnerabile e magari un Napoli vero poteva strappare qualcosa di più.

Ma il Napoli non era brillante, nessuno. O meglio nessuno meno uno: Pepe Reina, l’unico a meritare un 7 in pagella.

Già perché con un San Paolo pieno, ci si aspetta un po’ di più dai tre davanti e da Hamsik, e qualche disattenzione in meno dietro.

E invece il Napoli, eccetto qualche tiro insidioso di Insigne, non ha creato nulla contro una squadra che prende sistematicamente gol.

Ancora più grave se si considera che gli azzurri hanno avuto un’intera settimana per preparare il match.

Meno uno infine perché manca un mese esatto al mercato. Mercato che non deve essere di riparazione ma di rafforzamento serio.

Al Napoli serve fisicità e va sostituito chi è fuori per infortunio.

Almeno tre acquisti: un centravanti fisicamente forte, un terzino capace di fare la differenza, saltando l’uomo nelle partite chiuse e, infine, un esterno d’attacco che possa sostituire a turno Insigne e Callejon perché Ounas non è pronto e Giaccherini non è considerato.

Tre giocatori di livello perchè in un campionato come questo, da primi a quinti il passo è brevissimo.

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