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Mondo scuola e inclusione scolastica: scuole statali e scuole comunali, un terreno ancora minato

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Napoli – Con il D.Lsg 66 2017 “Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità”, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera c), della legge 13 luglio 2015, n. 107 sono state introdotte significanti modifiche ai processi di inclusione scolastica . Tra le novità che già nel prossimo settembre prenderanno forma all’interno dei Collegi Docenti delle singole istituzioni scolastiche, la possibilità del dirigente scolastico di assegnare cattedre miste e di confermare docenti di sostegno precari. In considerazione della costante carenza di docenti per il sostegno, l’assegnazione di cattedre miste consente di utilizzare le risorse presenti negli organici d’Istituto in maniera più funzionale. Nel decreto inclusione possiamo leggere che per valorizzare le competenze professionali e garantire la piena attuazione del Piano annuale di inclusione, il dirigente scolastico propone ai docenti dell’organico dell’autonomia di svolgere anche attività di sostegno didattico, purché in possesso della specializzazione. La proposta, dunque, dovrebbe partire dal Dirigente Scolastico; tuttavia può essere molto utile che egli conosca in anticipo quali sono i docenti che si rendono disponibili a questo tipo di incarico. Nel decreto inclusione si prevede anche la conferma dei docenti di sostegno precari al fine di agevolare la continuità educativa e didattica sempre previo valutazione da parte del dirigente scolastico, secondo l’interesse della bambina o del bambino, dell’alunna o dell’alunno, della studentessa o dello studente e l’eventuale richiesta della famiglia.

Intanto a Napoli resta tesa la situazione per gli insegnanti delle scuole comunali: Palazzo San Giacomo ha annunciato l’assunzione di 28 maestre sulle 35 in graduatoria degli elenchi del concorso 2015 e attiverà contratti a tempo determinato per le istituzioni scolastiche comunali. Negli ultimi due anni il Comune ha attinto da questa graduatoria ancora aperta facendo firmare ai 28 idonei contratti a tempo determinato, in 7 hanno preferito una cattedra fuori sede in attesa che si liberassero i posti. “Sono le prime della lista, hanno il punteggio più alto, ma per l’amministrazione non esistono, solo perché non le hanno nell’elenco dei contratti a tempo determinato. La classifica è ancora valida e bisogna assumerle tutte e 35” afferma Agostino Anselmi, dirigente della Cisl FP di Napoli. Le assunzioni, probabilmente, saranno sul sostegno dove c’è spazio e perfino molti altri vuoi da colmare. Posti vuoi che potrebbero essere affidati alle idonee interne, ossia le precarie storiche che hanno maturato esperienza per oltre un decennio al Comune, ma anche non sono assunte da oltre tre anni, “dimenticate” perché l’istituzione locale non ha i fondi per le assunzioni. Non sono stati conteggiati, inoltre, i prossimi pensionamenti e le 50 tra educatrici e maestre che avevano a tempo determinato vinto la cattedra statale e hanno scelto di andare via. Se non si regolarizza il tutto il rischio è per le famiglie di trovare una brutta sorpresa all’apertura degli asili.

di Giuseppe Musto

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