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Napoli, il Regno borbonico

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Benvenuti all’appuntamento con la rubrica “π‘΅π’‚π’‘π’π’π’Š π’‚π’π’•π’Šπ’„π’‚: π’”π’•π’π’“π’Šπ’‚, π’‚π’π’†π’…π’…π’π’•π’Š 𝒆 π’„π’–π’“π’Šπ’π’”π’Šπ’•π’‚'”.

 

Nel 1734, con un’azione militare, Carlo di Borbone instaurava a Napoli la dinastia borbonica. Con suo figlio Ferdinando IV, egli attuΓ² una politica riformista che caratterizzΓ² la collaborazione tra la monarchia e i settori illuminati.

Negli anni della Rivoluzione francese, dopo la vittoria delle truppe francesi su quelle borboniche, si costituΓ¬ la Repubblica napoletana. L’ostilitΓ  del popolo e l’azione delle bande al servizio dei Borbone, fecero cadere la repubblica in pochi mesi. Il Regno fu riconquistato da Napoleone che lo affidΓ² al fratello e poi a Murat, mentre la Sicilia restava ai Borbone.

Al crollo dell’impero napoleonico, Ferdinando IV, rientrato a Napoli, perseguΓ¬ un rigido accentramento e il Regno assunse il titolo di Regno delle Due Sicilie. I Borbone rimasero al potere fino al 1860, a seguito della spedizione dei Mille di Garibaldi con l’annessione del Regno delle Due Sicilie al Regno di Sardegna; ciΓ² portΓ² alla Costituzione del Regno d’Italia nel marzo 1861.

 

Saluti cordiali!

Pino Spera, Responsabile della Sezione Storia della Biblioteca I Care, Pomigliano d’Arco.

 

 

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