Home Cronaca NAPOLI, RINASCERE PER VINCERE. La città partenopea tra turismo e degrado

NAPOLI, RINASCERE PER VINCERE. La città partenopea tra turismo e degrado

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NAPOLI – C’è chi vive di petrolio e chi di turismo. E il turismo è il petrolio per Napoli e per i napoletani. Le bellezze artistiche e monumentali, il lungomare, le chiese, i vicoli caratteristici rappresentano i punti invidiabili di forza che solamente una città benevolmente segnata da secoli di storia può contenere. Tante le strutture alberghiere, commerciali e della ristorazione che la città accoglie. Molte, ancora, le difficoltà che molti imprenditori sono costretti a fronteggiare: dai trasporti nuovi ma non sempre puntuali e precisi, alle strade talvolta dissestate, per finire con la presenza dei mercatini improvvisati dai Rom in Piazza Garibaldi.

Mai dimenticare il ruolo internazionale di Napoli, città di primati spesso negativi. Solamente una attenta amministrazione può riportare al vero splendore questa città articolata e complessa. La necessità di una amministrazione che sappia affrontare le situazioni d’emergenza, proporre attività ed iniziative di lavoro per coinvolgere i più giovani, è assoluta priorità. Innescare un meccanismo virtuoso di sviluppo, significa, a Napoli, rimettere in moto il commercio spesso abbandonato al suo declinante destino.
Napoli è grande anche per la spontaneità che è in grado di offrire. Il sorriso e l’accoglienza verso tutti, imprescindibile elemento insito nella realtà culturale, diventa occasione di arricchimento che contraddistingue Napoli da ogni altra città del mondo.
I giovani, poi, rappresentano un altro punto di forza sul quale, ahimè, non si investe abbastanza. Tanti quelli che scappano in altre città d’Italia o addirittura all’estero. La città, purtroppo, non offre sbocchi occupazionali adeguati alla crescente esigenza di lavoro.
Eppure Napoli è sempre stata ricordata come città unica al mondo. Che mantenga ancora questo primato. Solamente per ciò che è positivo, per ciò che vive, per ciò che è degno di esistere a Napoli.

di Antonio Salamandra

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