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Pisa e Firenze, i manganelli della Polizia contro gli studenti: forti con i deboli e deboli con i forti

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TOSCANA – È difficile discutere su quanto è avvenuto negli ultimi giorni senza scivolare nella retorica e nel “già detto”. Si resta senza parole. Eppure non si può tacere dinnanzi alla violenta repressione delle manifestazioni di Firenze e Pisa degli ultimi giorni. Fiumi di studenti presi a manganellate dalle forze dell’ordine per aver espresso il proprio dissenso circa la guerra a Gaza, rivendicando la libertà per la Palestina. I TG in televisione hanno cercato di far passare le notizie in sordina. Le immagini di grida, sangue e barbaria sono riuscite ugualmente a circolare sul web tramite i social. Immagini che parlano da sole.

Bisogna denunciare il fatto per condannare questo genere di ingiustizia. Raccontare per non cedere il passo all’indifferenza. Il silenzio rende complici. Mentre un profondo senso di vergogna misto a rabbia fermenta negli animi, delle domande lecite pungono la lingua: come mai la repressione feroce si verifica sempre quando i manifestanti son ragazzini, spesso addirittura minorenni? Perché mai in altre circostanze più gravi in cui vengono offesi i principi basilari della Costituzione italiana? È la legge della sopraffazione: forti con i deboli e deboli con i forti. È l’istinto umano? Può essere, ma senz’altro si tratta dell’apoteosi della slealtà e della vigliaccheria. 

A difesa della Polizia di Stato, è stato dichiarato dalle autorità che la protesta non fosse autorizzata. Il corteo andava interrotto a prescindere perché privo di servizio di ordine pubblico. Accettabile, legalmente legittimo. Il problema, tuttavia, è nell’aberrante violenza che segue. La furia delle manganellate. Se anche fosse vero che i protestanti – disarmati – abbiano provato a opporre resistenza alle forze dell’ordine, dai video in circolazione appare evidente che la reazione dei poliziotti resti sproporzionata.

Non sono stati colpiti soltanto dei giovani privi di caschi, bastoni e armi. Picchiati degli studenti che, a viso scoperto, chiedevano di cessare il fuoco in Palestina. Sono stati calpestati i valori fondamentali della democrazia occidentale, come se vivessimo in un qualsiasi regime autoritario. Il garante della Costituzione e il Ministro degli Interni non dovrebbero essere chiamati a rispondere su quello che è accaduto? L’unica nota positiva è che l’episodio ha acceso la miccia di un forte sentimento di solidarietà nei confronti della manifestazione da parte di quanti ancora credono nella libertà di pensiero e di espressione.

Di Valentina Mazzella

 

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