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Pomeriggio all’insegna dell’arte a Piscinola: presentato il volume “Mario Musella – Il nero a metà” del giornalista Carmine Aymone

1960

NAPOLI – Ieri pomeriggio, presso la Sala Consiliare Torquato Tasso di Piscinola, il giornalista Carmine Aymone ha presentato il suo libro, “Mario Musella – Il nero a metà”. Non a caso, l’evento è partito con un’intervista di Pino Daniele, il quale spiegava che l’album del 1980, intitolato proprio “Nero a metà”, fosse dedicato a Mario Musella, musicista eclettico ed originale originario di Piscinola, ma «figlio della guerra», nato da un soldato americano di origini Cherokee. Questa stirpe, da un punto di vista storico, rappresenta una minoranza degli Stati Uniti: costretta nel 1791 ad emigrare in Georgia, ne fu mandata via appena dopo aver scoperto che là vi fossero giacimenti petroliferi. Non a caso, uno dei pezzi più importanti per Mario, era “Georgia on My Mind”, canzone scritta negli anni Trenta e ripresa da molti tra i più grandi artisti del ventesimo secolo. Ebbene, la versione del “pellerossa di Piscinola” non ha nulla in meno rispetto a quella dei grandi miti.

Ad introdurre la presentazione è Maurizio Di Gennaro, che ha ringraziato la “Cooperativa Mazra ” e “Senza Barriere”, le associazioni che hanno promosso l’evento, nonché le istituzioni, ovverosia la Municipalità e il Comune di Napoli.

Il microfono, poi, è andato a due tra i più grandi amici del musicista piscinolese: i maestri James Senese e Franco Del Prete.
Il primo, anch’egli figlio di un americano, racconta: «io e Mario siamo nati assieme, sembravamo fidanzati», per poi dire quanto sia stato faticoso il successo: dopo che il loro album avesse venduto più di un milione di copie, infatti, al primo concerto suonarono per sole sei persone.
Franco Del Prete, addirittura, afferma: «quando camminavo con James e Mario, ero orgoglioso.»

A questo punto, la serata prende una piega diversa: a narrare la sua testimonianza è Patrizia Musella, sorella di Mario che, sebbene lo avesse conosciuto privatamente, è sempre commossa dalle opinioni dei suoi amici artisti, poiché grazie a queste ha potuto arricchire il suo mondo.

Le voci sono state intervallate dalla tastiera di Sasà Priore e dal clarinetto di Pino Ciccarelli: pause musicali che hanno deliziato i presenti con “Un’ora sola ti vorrei” e “Dedicato a te”, perché solo grazie alla sua musica che è stato possibile questo pomeriggio artistico nell’Area Nord di Napoli.

di Paolo Leardi

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