Home Economia “Ridurre il costo del lavoro con l’outsourcing del payroll”

“Ridurre il costo del lavoro con l’outsourcing del payroll”

Parla Stela Gazheli, consulente del lavoro e componente area lavoro di Unico

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“La gestione dei servizi di base di uno studio che si occupa di consulenza alle imprese è sempre più onerosa, a causa del costante aumento di adempimenti imposti dalla legge e, d’altro canto, da una pressione sui prezzi sempre maggiore che costringe i professionisti a ridurre i margini di guadagno, già messi a dura prova negli ultimi anni”, sottolinea  Stela Gazheli, consulente del lavoro e componente area lavoro di Unico (Unione Italiana Commercialisti)

“Al pari della spesa che le aziende sostengono per il servizio paghe, anche – e soprattutto – quando lo fanno al loro interno. L’elaborazione cedolini (payroll) è un’attività complessa che richiede ad ogni organizzazione, indipendentemente dalle dimensioni, di dotarsi di un forte livello di specializzazione, competenze professionali e tecnologiche ad hoc per far fronte ai diversi aspetti fiscali, contributivi e contrattuali che regolano oggi il rapporto di lavoro in Italia.  Affidare quest’area di compliance in outsourcing – evidenzia Gazheli – può risultare, quindi, una strategia vincente per ogni realtà aziendale, al fine di semplificare le attività legate all’amministrazione del personale e gli adempimenti ad esse connessi, avvalersi di un servizio qualitativo declinato sulle esigenze specifiche ed ottenere un notevole risparmio sia in termini economici che nella gestione del tempo da dedicare al proprio core business”.

“Una soluzione ottimale, nell’ambito della gestione delle buste paga, è rappresentata dalla possibilità di offrire in outsourcing ai professionisti dell’area lavoro (consulenti del lavoro, commercialisti e avvocati) la gestione del servizio di elaborazione dei cedolini a costi minimi – rimarca Stela Gazheli – grazie alle economie di scala, che non sarebbero altrimenti alla portata dei singoli studi. In questo modo, i professionisti recuperano ingenti risorse umane e finanziarie, oggi destinate alla produzione di un servizio di base, che gli consentirebbero di orientare la propria offerta di studio in aree di consulenza a maggior valore aggiunto, senza rinunciare ai margini garantiti dalla possibilità di rivendere ai propri clienti, il servizio acquisito in outsourcing. In una  efficiente logica di networking collaborativo che consente di stipulare accordi flessibili con fornitori di servizi di comprovata qualità, concordare condizioni di favore per i clienti,  gestendo il contatto con questi ultimi per accertarsi che siano soddisfatti del servizio ricevuto”.

“L’evoluzione tecnologica – secondo Stela Gazheli – aiuta questo tipo di soluzioni cloud, che stanno rapidamente trasformando la gestione degli studi professionali e i rapporti con i clienti. Anziché dover investire tempo nella sincronizzazione dei dati, è ora possibile lavorare on line sugli stessi dati. Il provider ‘ospita’ i dati ed è responsabile della sicurezza e del backup. Tra l’altro, il livello di sicurezza è molto maggiore di quello che normalmente si possono permettere i piccoli studi. Gli utenti sono liberi di accedere all’applicazione in qualsiasi momento della giornata, ovunque si trovino. Il cloud computing sta cambiando il modo in cui professionisti e clienti interagiscono tra loro. I programmi di elaborazione paghe residenti su host possono risolvere problemi come il trasferimento inefficiente delle informazioni e delle modifiche apportate ai dati, eliminando la necessità di inviarli continuamente con le relative modifiche via e-mail”.

“Il progetto Team Work Payroll, si inserisce in questo quadro. Molti consulenti del lavoro, commercialisti che si occupano di paghe e avvocati del lavoro vi hanno già aderito per efficientare la loro offerta. Un sistema caratterizzato dall’altissima affidabilità che garantisce al professionista aderente la titolarità del rapporto con l’impresa cliente finale facendogli realizzare significative economie. Una piattaforma che consente al professionista di delegare gli adempimenti mensili, periodici ed annuali legati alle retribuzioni e ai rapporti di lavoro, a tutto vantaggio del supporto consulenziale e specialistico che può riservare più agevolmente al cliente. I costi di infrastruttura tecnica e della licenza del software paghe si azzerano – osserva il consulente del lavoro e componente area lavoro di Unico -, mentre si rafforza il vincolo fiduciario del professionista con le aziende del suo portfolio cui può trasferire il proprio know-how ed il personale bagaglio di conoscenza e competenze. Così riducendo, in definitiva, il costo del lavoro delle imprese. Occorre, pertanto,  sviluppare queste nuove forme di collaborazione tra diversi tipi di professionisti, in modo da poter proporre servizi integrati di alto livello.  Un futuro che non sarà più quello dello studio gestito da un solo professionista – conclude Gazheli – , ma sarà rappresentato da reti di professionisti, ognuno con competenze specifiche”.

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