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Un camper a Scampia per combattere la violenza sulle donne

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copyright Flashpressagency - zumapress - Fabio Sasso

Napoli – Questa mattina il camper della polizia di stato ha fatto tappa a Scampia, dove più di cento casi l’anno all’ombra delle Vele, di cui il 60% sono denunce e il 40% segnalazioni, «ma c’è tutto un sommerso che non viene denunciato», avverte Carmela Serrone, ispettore capo del commissariato di polizia Scampìa che, insieme alla collega Veronica Quaranta, è specializzata nel contrasto alla violenza di genere.I dati sono emersi questa mattina nel corso della campagna di sensibilizzazione della polizia di Stato che, alla presenza del questore di Napoli Antonio De Iesu, ha fatto tappa in viale della Resistenza. A bordo del Camper rosa un’equipe di personale specializzato, per aiutare le donne in difficoltà e intervenire prima che sia troppo tardi. Fondamentale il sostegno dei servizi sociali, delle Asl e delle associazioni antiviolenza, per offrire un supporto alle donne con consigli e procedure da adottare laddove si ritrovino vittime di comportamenti aggressivi e minacciosi. «Occorre sensibilizzare su questi fenomeni – ha detto il questore – e il solo fatto che la gente passi e veda il camper è importante per far sì che si accompagnino le vittime al percorso decisionale con la denuncia». In piazza accanto a diversi soggetti territoriali impegnati nel sociale, tra cui Rosalba Rotondo, dirigente scolastica della “Levi-Alpi”, il maestro di judo Gianni Maddaloni, Mattia Rusciano, direttore editoriale di Napoli Nord, in prima linea Patrizia Palumbo e Eloise D’Avino, rispettivamente presidente e criminologa responsabile dello sportello antiviolenza dell’associazione Dream Team, attiva dal 2009 nel quartiere.«Questa per noi è una giornata particolare – dice la Palumbo – perché dimostra l’efficacia dell’essere uniti nel contrastare il fenomeno. Un centro antiviolenza non obbliga mai la vittima alla denuncia, perché da noi arrivano donne che chiedono aiuto. L’arma principale è la prevenzione. Come stiamo facendo nelle scuole. Con una terza dell’istituto “Elsa Morante” quest’anno abbiamo messo in campo un progetto di alternanza scuola-lavoro da cui le studentesse usciranno con la qualifica di operatrici dell’accoglienza con specializzazione al contrasto alla violenza di genere e alle pari opportunità». «Un aspetto del fenomeno è la violenza assistita – aggiunge D’Avino – laddove i bambini assistono alle violenze. I casi sono tanti, ma possiamo dire di aver salvato finora molte donne con il prezioso aiuto della polizia». Maltrattamenti, violenza fisica e psicologica, violenza sessuale e violenza assistita sono le varie forme della violenza nei casi denunciati al commissariato di Scampia guidato dal primo dirigente Giovanni Mandato, che aggiunge: «molte vittime non hanno consapevolezza di esserlo e non conoscono gli strumenti con cui tutelarsi. Ecco perché andiamo nelle scuole e nelle sedi delle associazioni». A fare da volontarie anche le giovanissime allieve del corso IeFP come “operatore dell’abbigliamento”, che si svolge al Centro Hurtado, ente di formazione e.i.t.d scarl.

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